“Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi”

– Marcel Proust –

CHI SONO

Mi sono laureata in Psicologia Clinico – Dinamica presso l’Università degli Studi di Padova con il massimo dei voti. Ho conseguito l’abilitazione alla professione di Psicologo e sono iscritta all’albo della regione Emilia Romagna con il numero 7707.

Sono Psicoterapeuta, con formazione conseguita presso la Scuola quadriennale di specializzazione Post Lauream CISSPAT di Padova (Centro italiano studio e sviluppo psicoterapie e breve termine).
Sono Operatrice di Training Autogeno e organizzo corsi individuali e di gruppo per l’acquisizione della tecnica.
La mia grande passione per la musica mi ha portato inoltre ad approfondire diversi aspetti della Musicoterapia, disciplina che permette di utilizzare la musica nella cura di diverse patologie.
Nello specifico ho conseguito il corso di perfezionamento post-lauream in “Musica e musicoterapia in neurologia” presso l’Università degli studi di Ferrara, Dipartimento di Scienze Biomediche e Chirurgiche Specialistiche, Sezione di Scienze Neurologiche, Psichiatriche e Psicologiche.
Ho inoltre conseguito i quattro livelli di Musicoterapica didattica secondo il modello Benenzon presso l’associazione A.R.T.E.M. di Udine.
Attualmente lavoro come libera professionista e collaboro con il centro di formazione professionale “Città del Ragazzo” di Ferrara dove mi occupo di un progetto antidispersione scolastica rivolto ad adolescenti e dove svolgo attività di tutoraggio per gli inserimenti lavorativi protetti. Ho altresì ideato e condotto diversi progetti in ambito musicoterapico.
Ho inoltre avuto esperienze professionali in ambito psichiatrico, nell’ambito delle tossicodipendenze, in ambito neurologico (traumi cranici e ictus), con l’autismo infantile, nell’ambito della disabilità fisica e psichica e nella psicologia dell’invecchiamento (Alzheimer e Parkinson).

AREE DI INTERVENTO

  • Difficoltà di gestione dello stress;
  • Disturbi del sonno;
  • Disturbi d’ansia;
  • Vissuti di tristezza, perdita, lutto, separazione e depressione;

  • Disturbi psicosomatici;
  • Disagio con il proprio corpo;
  • Difficoltà di relazione con i propri cari, amici, colleghi ecc;
  • Senso di inadeguatezza ed irrealizzazione, poca stima di sé;

  • Dipendenze patologiche (alcool, droghe, internet addiction, gioco d’azzardo);
  • Vissuti correlati all’insorgere di una malattia fisica;
  • Sostegno psicologico alla persona reduce da una grave cerebrolesione e ai suoi familiari;

  • Disinvestimento scolastico;
  • Angoscia e ansia;

  • Disturbi del comportamento;
  • Disturbi psicosomatici;

  • Uso e abuso di sostanze stupefacenti e alcoliche

  • Disturbi dello spettro autistico;
  • Ritardo mentale lieve, medio e grave

SERVIZI

La consulenza psicologica è uno spazio di ascolto e di sostegno in cui il terapeuta lavora insieme alla persona che chiede aiuto per individuare la problematica centrale che crea malessere, promuovendo allo stesso tempo soluzioni e strategie per accrescere il benessere e migliorare la qualità della vita. Consiste in un massimo di tre colloqui ed è finalizzata a costruire insieme obiettivi concreti e a esplicitare i tempi entro cui raggiungerli insieme. Alla consulenza può quindi fare seguito un percorso di sostegno psicologico.
La consulenza psicologica comporta in primis una fase di ricostruzione della storia della persona, così come della storia del disagio specifico e dei tentativi di trattamento e risoluzione tentati fino a quel momento.
Eventualmente, se lo si ritenesse opportuno, e naturalmente con il consenso del consultante, si potrebbero anche utilizzare delle tecniche testistiche volte ad approfondire e/o sistematizzare delle informazioni significative.
Obiettivo della consultazione è la possibilità di dare, psicologo e consultante insieme, un significato ai sintomi che affliggono la persona, all’interno di un processo che così diventa “terapeutico”. In altre parole, anche la consultazione stessa può essere in grado di liberare o potenziare le risorse personali volte a raggiungere un equilibrio più salutare / soddisfacente, con un conseguente miglioramento della qualità della vita.

Il percorso di sostegno psicologico offre uno spazio di espressione, ascolto e riflessione condivisa che permette di far luce sulle risorse disponibili o da rafforzare per affrontare le difficoltà. Il percorso consiste in una serie di colloqui eventualmente integrati da tecniche attive (tecniche di rilassamento, training autogeno, musicoterapia) se la persona è disponibile a sperimentare queste modalità espressive.
Il sostegno psicologico costituisce un supporto fondamentale nelle situazioni di disagio emotivo ed esistenziale legato a momenti critici della vita ed è inoltre un utile strumento di cura in quanto consente lo strutturarsi di nuove modalità relazionali.
Ciò che si raggiunge al termine di un percorso terapeutico, è la capacità di riflettere su se stessi, che porta ogni paziente a porsi nuove domande, nuovi dubbi, raggiungendo un diverso livello di consapevolezza di sè, relazionale, legato all’acquisizione di nuove capacità di collegare e dare senso agli eventi.
Gli incontri offrono, quindi, un’occasione per iniziare a prendersi cura di sé, per sciogliere i nodi che imbrigliano le proprie potenzialità ed il proprio benessere per favorire il recupero delle risorse personali. L’intervento mira a promuovere lo sviluppo, l’autonomia e la valorizzazione delle risorse personali, facilitare le capacità decisionali della persona per sviluppare una maggiore consapevolezza del proprio modo di affrontare problematiche di carattere professionale e/o personale.
E’ un percorso che offre un ascolto attivo e non giudicante e che ha le seguenti caratteristiche:
l’ampliamento della conoscenza di sé e una maggior consapevolezza del proprio funzionamento interno e nelle relazioni con gli altri;
un luogo sicuro in cui è possibile prendere contatto con le proprie emozioni per elaborarle e farle diventare strumenti utili per la conoscenza di sé, nel rispetto della dignità e dell’identità di ciascun individuo;
i sintomi e i disagi di cui la persona soffre e che porta in seduta, vengono interpretati come manifestazioni di una vicenda che si svolge all’interno dell’individuo, che va compresa ed elaborata;
ha lo scopo di ridurre il disagio soggettivo, potenziare le proprie risorse interne e le proprie capacità, affinché la persona possa trovare una propria strada per dare un significato nuovo alla propria vita;
ha l’obiettivo di fornire un sostegno in maniera non standardizzata, ma anzi specifica per ogni individuo, poiché la storia e l’esperienza di ogni soggetto sono uniche e particolari;
è coperto dal segreto professionale;
non intende influenzare in alcun modo, attraverso eventuali opinioni personali del professionista, l’orientamento politico, religioso o sessuale dell’individuo.

La Musicoterapia, intesa come metodologia di intervento per un lavoro pedagogico o psicologico, permette di comunicare, con l’aiuto del terapeuta, attraverso un codice alternativo rispetto a quello verbale partendo dal principio dell’ISO (identità sonora individuale) che utilizza il suono, la musica, il movimento per aprire canali di comunicazione ed una finestra nel mondo interno dell’individuo. Dal punto di vista terapeutico essa diviene attiva stimolazione multisensoriale, relazionale, emozionale e cognitiva, impiegata in diverse problematiche come prevenzione, riabilitazione e sostegno al fine di ottenere una maggiore integrazione sul piano intrapersonale ed interpersonale, un migliore equilibrio e armonia psico-fisica.

Musicoterapia e disturbi dello spettro autistico

L’intervento musicoterapico nel trattamento dei Disturbi dello Spettro Autistico ha come obiettivo generale il porre la relazione al centro dell’intero percorso. In particolare, attraverso l’utilizzo del dialogo sonoro, si strutturano esercizi-gioco che consentano, a seconda del tipo specifico di patologia, delle capacità pregresse, così come delle eventuali comorbilità, l’acquisizione, il mantenimento e il potenziamento delle capacità espressive e relazionali dei soggetti coinvolti.

Musicoterapica e ritardo mentale

Per quanto riguarda ritardi lievi e moderati, la tipologia di intervento prevede il supporto all’attività didattica del paziente, cioè la strutturazione di esercizi-gioco che rinforzino le acquisizioni logico-matematiche e verbali conseguite. Inoltre si pone l’attenzione sulla dimensione relazionale, attraverso l’utilizzo degli strumenti musicali, e sulla dimensione emotiva, in particolare ponendosi come obiettivo la capacità di raccontarsi, di esprimere le proprie emozioni, di condividere.
Per quanto riguarda invece il trattamento di ritardi gravi e gravissimi, l’attenzione si concentra sulla dimensione relazionale, focalizzandosi cioè sul potenziamento dell’empatia, dell’attenzione condivisa, della reciprocità. Altro nodo fondamentale è il riconoscimento e il potenziamento delle capacità espressive del paziente, dando cioè valore creativo alle stereotipie e stimolando i pazienti all’espressione canalizzata attraverso lo strumentario o nel canto.

IL TRAINING AUTOGENO

Per Training si intende un allenamento, ovvero l’apprendimento di una serie di esercizi di concentrazione psichica passiva che hanno lo scopo di portare progressivamente al realizzarsi di spontanee modificazioni del tono muscolare, dell’equilibrio neurovegetativo, della funzionalità vascolare, dell’attività cardiaca e polmonare e dello stato di coscienza.
Con il termine Autogeno si intende “che si genera da sé” : i cambiamenti generati dal training, in termini di tranquillizzazione neurovegetativa, di amplificazione di sensazioni positive e di particolari vissuti psichici, è come se se si offrissero alla persona in modo del tutto spontaneo, come qualcosa che emerge dagli stati psicosomatici più profondi dell’organismo senza che ci si adoperi in nessun modo per favorire tale processo.
Viene generalmente definito come una tecnica di rilassamento, ma non è solo questo: se praticato con costanza e regolarità, consente un addestramento al cambiamento psicofisico, migliora il contatto con sé stessi (corpo e psiche visti come unità inscindibile) aiuta a sciogliere le tensioni e ad eliminare disfunzioni psichiche e comportamentali. Se inizialmente le modificazioni sono prevalentemente muscolari, si assiste progressivamente ad una trasformazione nella sfera psichica e vegetativa. Il Training autogeno rappresenta dunque una risorsa dalle immense potenzialità per aiutarci a migliorare le quotidiane perfomances e ad alleviare disagi psicosomatici di vario tipo.

Fra i principali effetti, largamente documentati dalla letteratura scientifica, ricordiamo:

    • Rilassamento muscolare e psichico;
    • riposo e recupero delle energie: ripristino della potenzialità energetica delle cellule, simile a quello che di solito si ottiene dopo una lunga dormita. Ripristino di un ritmo sonno-veglia armonico;
    • Aumento efficienza mentale: risultano potenziati la memoria, la concentrazione, l’attenzione, la resistenza al lavoro intellettuale e l’apprendimento scolastico;
    • Aumento capacità di introspezione e autoconsapevolezza;
    • Maggiore autocontrollo rispetto alle spinte impulsive;
    • Riduzione problematiche ansiose e fobiche;
    • Diminuzione problematiche psicosomatiche: ad esempio gastrite, colon irritabile, tachicardia, alopecia, dermatiti psicosomatiche, colite, ansia, ipertensione, vampate di calore, cefalea, bruxismo ecc.
  • Benefici in disfunzioni endocrine e metaboliche e in disturbi funzionali ginecologici.

La nostra cultura e i ritmi lavorativi e scolastici cui siamo sottoposti ci mettono di fronte a continui stati di tensione che, con il passare del tempo, possono cronicizzarsi e farsi sentire nel corpo e nella mente. È ormai risaputo come lo stress possa portare ad uno scompenso dei nostri organi interni. Il training autogeno può facilitare il ritorno all’autoregolazione dell’attività di questi organi, riequilibrando il Sistema Nervoso Autonomo. Il corso è dunque rivolto a chiunque voglia concedersi uno spazio in cui “aver cura di sé” nel senso specifico di far sbloccare le proprie potenzialità nascoste, spazio dotato di senso ed orientato al ben-essere (recupero energetico, auto distanziamento dai problemi della vita quotidiana, equilibrio di tutti i sistemi involontari e potenziamento delle attività mentali). Una volta appresa la tecnica, la persona può ritrovare in autonomia questo spazio ogni volta che ne senta la necessità ed in periodi particolarmente stressanti.
Può trarre particolare beneficio da questa tecnica, fra gli altri, chi soffre di insonnia, chi sta vivendo una fase della propria vita particolarmente stressante, chi soffre d’ansia a vari livelli, chi desidera smettere di fumare e chiunque soffra di disturbi psicosomatici.

Training autogeno e bambini

Si organizzano inoltre corsi specifici per bambini o gruppi di bambini con l’utilizzo della tecnica del training autogeno adattata alla fascia d’età.
Nell’infanzia e nell’intera età evolutiva le applicazioni del training autogeno sono innumerevoli e consentono di avvicinarsi anche ai bambini che manifestano disagio o problematiche specifiche dello sviluppo, avvalendosi di un metodo che ai loro occhi appare semplicemente come un momento ludico, facile da presentare, superando tutte le difficoltà che spesso inducono i genitori ad evitare di portare un figlio da un professionista della salute mentale.

Training autogeno e musicisti

Considerando le competenze maturate in ambito musicale ed essendo quindi bene a conoscenza delle difficoltà connesse all’attività concertistica in termini, ad esempio, di vissuti ansiosi e di rigidità muscolare, si organizzano corsi individuali e di gruppo rivolti specificatamente a musicisti.
Il training autogeno ha nello specifico lo scopo di:

    • migliorare la concentrazione;
    • migliorare la scioltezza e naturalezza;
    • eliminare gli errori e i fattori di disturbo (ansia, agitazione ecc);
    • permettere un buon recupero delle energie prima di una performance;
    • riduzione dell’ansia pre-concerto e dello stress da prestazione;
    • facilitare la comparsa spontanea di materiali mnestici;
  • sviluppare la capacità di fissazione nell’allenamento mnemonico.

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